Anatomia delle truffe assicurative in Italia

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e “truffatori”. Un terreno fertile per quest’ultima categoria è rappresentato sicuramente dalle assicurazioni online, dove le truffe, i broker non autorizzati ed i siti fasulli prolificano ogni giorno sempre di più. Purtroppo dietro ogni assicurazione si annida qualche pericolo, le trappole sono dietro ogni angolo ed è per questo motivo che bisogna stare sempre con gli occhi spalancati, leggendo con attenzione tutte le clausole dei contratti assicurativi. Informarsi attentamente sulla compagnia assicuratrice o sul broker con cui si stipula un contratto è una buona norma da seguire. Andiamo a scoprire tutte le possibili trappole o trucchetti non proprio limpidi relativi alle assicurazioni che possono aiutare ad evitare le truffe.

Ogni mese in Italia si registrano tantissime richieste di risarcimenti per danni a cose o persone in seguito ad incidenti stradali. La percentuale dei sinistri continua a salire vertiginosamente da Nord a Sud, quindi le possibilità sono due: o gli italiani sono particolarmente distratti e svagati al volante, oppure i sinistri sono inventati di sana pianta da truffatori per intascare qualche soldo dalle assicurazioni. A Napoli ad esempio una banda di malintenzionati intascava soldi chiedendo i danni per falsi incidenti provocati dai bus. L’azienda di trasporto urbano, per arginare questo fenomeno, ha installato sui bus il road scan, un sistema capace di individuare gli incidenti falsi o simulati.

A proposito di falsi incidenti, è stato scoperto un altro giro di affari illecito nelle Marche tra il 2008 ed il 2012, al fine di gonfiare la stima dei danni fisici subiti in seguito a presunti sinistri. Le prognosi erano anche superiori a 30 giorni, con richieste di danni che in alcuni casi superavano diverse migliaia di euro. Nella rete sono finiti rom, avvocati, periti, medici e professionisti. Quando si moltiplicano il numero di sinistri e la richiesta di danni fisici sembra davvero sproporzionata, è opportuno rivolgersi immediatamente alle forze dell’ordine.

A Novara è stata scoperta un’altra organizzazione dedita alla falsificazione di documenti, per pagare premi RCA notevolmente inferiori. Con tale sistema venivano “aggiustati” attestati di rischio e documenti di residenza dei clienti per pagare molto meno. A Bovolone invece, in provincia di Verona, 9 broker stipulavano contratti per i loro clienti con compagnie telefoniche e consegnavano regolarmente il tagliando, ma non versavano quanto dovuto alla compagnia. E così circa 350 automobilisti, pur avendo pagato l’assicurazione, circolavano assolutamente ignari del fatto che in realtà non avevano alcuna copertura assicurativa.

Altra figura che si sta diffondendo pericolosamente è il broker non autorizzato, che gestisce un flusso impressionante di soldi riuscendo ad evadere il fisco. A tal proposito da Udine recentemente è giunta una storia incredibile ma tristemente vera. Una coppia era intestataria di circa 760 automobili. Gestiva un mercato parallelo di auto ovviamente illegale, commercializzando oltre 3.000 tagliandi assicurativi falsi ed evadendo la bellezza di oltre 2 miliardi di euro. La coppia per evitare controlli fiscali si faceva pagare solo in contanti o con carte ricaricabili. Il consiglio in questi casi è di verificare la posizione dei broker tramite il sito dell’IVASS per accertare che siano autorizzati.